lunedì 9 luglio 2012

"Io mi sono una donna che dispera che non ha pace in nessun luogo mai..." Scoprendo ad Alda Merini

Alda_Merini_sigarettaMentre la dolce ma potente voce di Ella Fitzgerald esce lentamente dalle casse, rileggo i versi di Alda Merini. Poetessa italiana del Novecento, tormentata forse dalle stesse passioni e inquietudini di Virginia Woolf, fu ricoverata in una clinica psichiatrica per molti anni. Nella sua opera, perciò, si riflettono tematiche profonde, talvolta oscure ma mai prive di Vita, sulla sofferenza e i fantasmi della follia.
Alda Merini visse la sua vita circondata di amici poeti e artisti tra cui Giorgio Manganelli, Salvatore Quasimodo, Eugenio Montale e Maria Luisa Spaziani; visse e scrisse anche da donna innamorata. 
 
Ecco a voi alcune delle sue poesie più belle secondo me:
RENDIMI I MIEI CAPELLI
Rendimi i miei capelli,
non portarli con te nelle tue pene,
inebriami di baci, come statua
che abbia compiuto musiche maggiori.
O coscia del destino semiaperto,
lascia che ti ricami una chimera
sull’avambraccio
prima che la follia del tempo
divori le caviglie.
Sei nata donna
ma tu sei così oscura
come tranello in cui tema il piede
di orizzontarsi. Sei la mia dimora,
la dimora traslata dalle vigne
che fa tacere anche il pavimento.

IO SONO UNA DONNA
a Salvatore Quasimodo
Io mi sono una donna che dispera
che non ha pace in nessun luogo mai,
che la gente disprezza, che i passanti
guardano con attesa e con furore;
sono un’anima appesa ad una croce
calpestata, derisa sputacchiata:
mi son rimasti solo gli occhi ormai
che io levo nel cielo a Te gridando:
toglimi dal mio grembo ogni sospiro!

TU NON SAI
Tu non sai: ci sono betulle che di notte 
levano le loro radici, e tu non crederesti mai 
che di notte gli alberi camminano o diventano sogni.
Pensa che in un albero c'è un violino d'amore.
Pensa che un albero canta e ride.
Pensa che un albero sta in un crepaccio e poi diventa vita.
Te l'ho già detto: i poeti non si redimono, 
vanno lasciati volare tra gli alberi 
come usignoli pronti a morire.

IO SONO FOLLE, FOLLE...
Io sono folle, folle,
folle di amore per te.
Io gemo di tenerezza
perché sono folle, folle,
perché ti ho perduto.
Stamane il mattino era sì caldo
che a me dettava questa confusione,
ma io ero malata di tormento
ero malata di tua perdizione.

O IL VELEGGIARE DEL TUO CALDO PENSIERO
O il veleggiare del tuo caldo pensiero
sopra la mia parola
e il tuo dormire selvaggio
accanto al mio seno vivo;
o l’adombrarsi della primavera
quando cade il suono del seme
sulla terra feconda di parola.
Così tu sei l'esempio
del sole mio.

ED ERA UN MATTINO BUGIARDO
a Rino Escalante
Ed era un mattino bugiardo
uno dei tanti mattini
in cui entrai in un nefasto sogno:
era un sogno di pesanti paure,
di zolle devastate
era il sogno di un impossibile amore.
Le nostre mani furono disserrate
schiodate come le mani del Cristo
inutili furono i nostri abbandoni,
qualcuno ci ferì alle spalle
non so chi, non so chi
forse una forza umana
forse la forza del destino
forse tu stesso, amore,
mi hai colpita alle spalle.

Da ALLA TUA SALUTE, AMORE MIO
Amore,
vola da me
con l'aeroplano di carta
della mia fantasia,
con l'ingegno del tuo sentimento.
Vedrai fiorire terre piene di magia
e io sarò la chioma d'albero più alta
per darti frescura e riparo.
Fa' delle due braccia
due ali d'angelo
e porta anche a me un po' di pace
e il giocattolo del sogno.
Ma prima di dirmi qualcosa
guarda il genio in fiore
del mio cuore.

Da VUOTO D'AMORE
Spazio spazio, io voglio, tanto spazio
per dolcissima muovermi ferita:
voglio spazio per cantare crescere
errare e saltare il fosso
della divina sapienza.
Spazio datemi spazio
ch’io lanci un urlo inumano,
quell’urlo di silenzio negli anni
che ho toccato con mano.

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