lunedì 10 giugno 2013

In attesa dell'estate: Ginevra, la pioggia e imparare il francese

Tic tic tic... la pioggia batte incessantemente sulla tettoia del cortile. La porta che separa la sala dalla parte esterna della casa è di legno, con una parte in vetro, divisa in sei quadrati identici. Riesco a vedere gli alberi verdi, le foglie bagnate, le gocce che cadono per diventare un tutt'uno con la pozzanghera per terra. 
Avevamo avuto una settimana di tregua da questo tempo che... è quel che è, tutto tranne estate, tutto tranne giugno. Ah no, è vero che giugno-uguale-estate si addice di più a Faenza, dove il rumore dei tamburi, "l'odore dei tigli e le prime serate in bicicletta" (come dice la mia carissima amica Faith) inaugurano la stagione del mare, i gelati e le sagre. 

Per un attimo, mi è sembrato di essere tornata adolescente, le prime estati in Italia, i primi caldi -per me- nei mesi centrali dell'anno (forse, soltanto ora dopo dieci anni in Europa, mi sono abituata all'idea del mio compleanno in canottiera e pantaloncini!), le prime storie coi ragazzi. Ma a Faenza allora c'era il sole, oggi sono a Ginevra e fuori piove. Meno male che la mia vita non dipende dal tempo né tantomeno dal meteo, altrimenti dovrei dire che la mia nuova vita qui fa schifo. E invece...
...è da ormai un mese e mezzo che sono qui (solo?) e la città mi piace: piccola, tranquilla ma con un'impronta elegante, di una certa rilevanza internazionale. Credo che la gente che abita a Ginevra sa di abitare in una città riconosciuta a livello globale come cuore diplomatico del mondo, lo sanno perché loro stessi sono funzionari diplomatici stranieri, o sono svizzeri ma lavorano per una grande banca i cui impiegati sono più che altro stranieri, o per una grossa azienda dove, oltre al francese, si parla inglese, tedesco e spagnolo. O perché sono portoghesi e gestiscono uno dei tanti ristoranti portoghesi della città, o sono filippine, brasiliane, peruviane e sono le femmes de menage et de repassage, oppure giovani ragazze americane, spagnole, italiane, inglesi che tra l'università e i corsi di francese fanno qualche ora come babysitter, nounou o garde d'enfants

La mia vita ginevrina mi piace, non solo perché abito con l'uomo che amo, ma perché sto studiando un'altra lingua, e non una qualsiasi lingua, ma il francese, che ho sempre desiderato imparare. E voilà, eccomi qui, a Ginevra, dopo aver fatto un corso intensivo di francese primo livello. Vi faccio il punto della situazione? 

-Finito il corso alla Scuola Migros (un po' costosa -come tutto qui a Ginevra!- ma molto utile, forse ho avuto solo fortuna e sono capitata nella classe giusta, chissà), ho deciso di proseguire lo studio del francese per conto mio fino ad arrivare al livello B1, dove opportunamente si ferma il libro che ho acquistato per il corso. 
-Nel frattempo, quando sono a casa, tengo la TV accesa, con l'opzione 'sottotitoli' on. Utilissima questa cosa, piano piano mi faccio l'orecchio e arricchisco il mio vocabolario con parole nuove e aggiornate. Ascoltare la radio sarebbe altrettanto utile, ma sicuramente più impegnativo considerando la mancanza di immagini e di riferimenti visivi. Prossimamente!
-Come molte altre città, Ginevra offre ai suoi abitanti un quotidiano semplice e forse non troppo ricercato come linguaggio, quindi perfetto per chi, come me, vuole imparare a scrivere bene in francese. Il giornale si chiama "20 minutes", ecco la versione online. 
-Ogni volta che esco per fare la spesa provo a parlare un po' in francese. La paura e il blocco linguistico sono importanti, ma dico a me stessa "hai già imparato altre lingue prima, hai già parlato in francese al corso e i tuoi compagni ti capivano, cosa potrebbe succedere di così grave?". Niente, potrebbe succedere che non parlerei bene come io vorrei, con la giusta pronuncia, con le parole più azzeccate. Lo so, tendo ad essere una perfezionista in fatto di lingue...Ma ci provo! 

Ah, e per concludere in bellezza: sto molto bene, questo finesettimana vado due giorni in Germania, poi il prossimo weekend torno alla mia cara Faenza per finire due settimane nel Sud della Spagna, fermata a Madrid compresa. 

A la prossima, con l'aggiunta di foto!