lunedì 14 gennaio 2013

Rondine


Stringo la rondine tra il pollice e il dito indice e per un attimo non vola. Lì, racchiusa tra le mie dita, si agita indecisa sul da farsi e, a me, fa guadagnare del tempo: per rispondere a quella domanda che mi spiazza, o guardare quegli occhi che mi cercano insistenti. Verdi, marroni, verdi.
I suoi riflessi dorati illuminano il mio viso attonito, chissà perché lei riesce ad attirare la loro attenzione, stesse parole, stessa stretta allo stomaco. Eppure, i brividi sono altri, il cuore è più vasto, più non si può.

Mi fai notare che stringo troppo la rondine, tanto non vola via, dici. Vero, ma lei mi ricorda un po’ chi sono, i chilometri fatti per arrivare a te, i viaggi di sola andata che però finivano sempre nello stesso ritorno, la rotta persa e poi ritrovata. Comprendi la paura di perdere quella libertà di partire, volare, ritornare? E se poi scopro di non essere una rondine, che ne sarà di lei? Rimarrà quel che è forse, un simbolo appeso al collo.
Un simbolo.

Stringo forte il ciondolo tra le mie dita, lo faccio girare destra-sinistra, sinistra-destra. All’improvviso, lo lascio, dondola un po’, ma la rondine resta lì, bella dorata appesa al mio collo. Chissà se simbolo o meno, non vola via nemmeno questa volta.

venerdì 4 gennaio 2013

Il silenzio in via Paradiso

Tornare a casa a piedi risveglia sempre dei pensieri in me. Via Paradiso è deserta in tutta la sua breve lunghezza; qualche luce di Natale quà e là, l'odore di un camino acceso. 

Regna il silenzio in via Paradiso, non poteva avere un nome più azzeccato, io da sola cammino, passo dopo passo, e penso. Tanti pensieri si affollano nella mia testa e spingono per uscire: il lavoro che non c'è e di cui avrei tanto bisogno, le incertezze del conto in banca che disturbano il sonno, le distanze, io che mi impegno a sfidare la geografia, quanta bellezza c'è in quegli occhi verdi, le amiche che sono preziose, le scelte fatte, le scelte che verranno, perché aspettare il nuovo anno per avere dei buoni propositi? Cambiare non è facile, eppure un giorno ti svegli e sei già diversa, voilà, non stai forse meglio ora?; e i cambiamenti in amore, come la mettiamo? quelli sono meno belli, ma anche essi succedono, e prima o poi ti ci adegui se sei intelligente; altrimenti resti aggrappato a qualcosa che non esiste più, succede anche questo; e i sogni? metterli da parte per un po' o lottare sempre e comunque per farli avverare? Ti laurei e non trovi lavoro, è la norma da queste parti ormai, e se provi a pensare per un attimo a cosa sei brava a fare, in cosa eccelli...probabilmente è qualcosa che ti piace davvero tanto, qualcosa che fai anche nel tuo tempo libero (tempo libero? ce n'è solo di quello ultimamente), qualcosa che ti fa fare le ore piccole se necessario. Ok, non quello, tutti sono bravi, chi più chi meno, ma io intendo, ti sei mai chiesta quale sia la tua passione? Una lucina si accende, forse basta indirizzare le tue energie in quella direzione, forse. 
L'età è quella che è, bella, vivace e piena; quello che pensano gli altri, io rido; tutti parliamo d'amore perché ci piace credere che abbiamo una risposta ad ogni cosa, che l'amore è, che l'amore non è, che non è amore vero (esiste forse l'amore falso?), che l'amore libera, che l'amore è magia, che bisogna amare senza ma e senza perché. Anch'io ne parlo, tanto, a volte serenamente, altre volte l'euforia invade i miei discorsi e vorrei che tutti sapessero...ma lo sanno, lo sanno, come dice quell'intellettuale argentino: "l'amore è volgare, perché succede a tutti, non solo a te". 

Lo squillo del telefono interrompe il flusso di pensieri e viaggi mentali, pronto? oh quella voce: sorrido e...questo pensiero, però, me lo tengo me.